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Con le mani quando volete / Antifascismo

Pizzeria Dugin, ovvero di ristoratori e fascisti

Non avevamo ancora finito di scrivere del presidio di sabato organizzato da Terra dei Padri insieme alla campagna #IoApro, di come sempre, quando si accendono le telecamere, i clown, gli sciacalli e la loro sintesi cameratesca salgano sul palco, che ce l’hanno annullato sotto il naso, forse per il nervosismo di Italexit e di alcuni volti della ristorazione a ritrovarsi sotto i riflettori – di nuovo – con i compagni di banco, più intellettualini ma non meno somari, di Casapound…

Sabato, infatti, ci doveva essere in piazza Mazzini il primo tentativo ufficiale di Terra dei Padri – da quando sono iniziate le proteste di ristoratori, palestre, commercianti e partite iva tra ottobre e novembre 2020 («Tu ci chiudi, tu ci apri») – di mettere il cappello da tipici politicanti sulla rabbia e il malcontento di un segmento sociale in forte crisi nella nostra provincia, tra i più colpiti dalla gestione politica dell’emergenza pandemica: non stiamo parlando degli imprenditori della ristorazione, di chi possiede e gestisce svariati ristoranti, locali e imprese e fino a ieri applicava contratti a chiamata, in nero, pagando due spicci il lavoro precario di donne, camerieri, aiutanti, giovani e studenti, di cui non ci frega niente. Stiamo parlando invece di tutti coloro che vivono del proprio lavoro, che si fanno il culo dentro un bar, un pub o un’attività famigliare per pagare le rette ai propri figli, che si autosfruttano dietro un bancone o in un negozio, che si aprono una partita iva per non finire triturati dentro il magico mondo delle cooperative emiliane o dell’infimo precariato postlaurea.

«TUTTO ANNULLATO» annuncia Modena ai Geminiani sulla sua pagina, non prima di aver cancellato questo fantastico testo che prima campeggiava sulla locandina dell’evento: «Modena ai geminiani parteciperà all’evento riportato qui sotto. In nostra rappresentanza interverrà Daniele Berselli, il nostro portavoce. Il suo intervento riguarderà un congegno in grado di purificare l’aria e di eliminare il 99% dei virus [sic!], grazie all’azione dei raggi ultravioletti [doppio sic!]. Ovviamente con questo congegno si potrebbe riaprire in sicurezza, limitando e quasi azzerando il rischio di contagio, maggiori dettagli sulla nostra proposta li trovate qui [segue link al sito di questi “scienziati geminiani”, ndK]».

I camerati casaggìni (casaggesi? casaclown?) ci avevano già provato in precedenza a inserirsi nel loro sacrosanto malcontento, “rubando” alle tartarughe cerchiate il brand delle “Mascherine tricolori”, senza nessun risultato se non l’indifferenza della cittadinanza. Ma tant’è, perché non riprovarci ora che a Roma le telecamere si sono nuovamente accese dopo due scaramucce con la polizia?

“Chiagnere e fottere”. Ovvero, zìgher e cìaver. Questi politicanti di Casaggì, assenti da tutte le precedenti piazze cittadine di ristoratori e partite iva, si erano mossi subito dopo aver fiutato l’affare mediatico del momento. Insieme a Italexit di Paragone – reduce da cenette romantiche con la consigliera nera della Lega De Maio proprio durante la serata di “aperture disobbedienti” di #IoApro – e Modena ai Geminiani – gli scappati di casa di Forza Nuova, passati alla Rete dei Patri(di)oti –, si dovevano presentare in piazza per autonominarsi rappresentanti politici di questo segmento di ceto medio in crisi, per farsi delegare la rabbia e usarla nei giochetti di palazzo istituzionali o tra partiti, per raccattare due tessere per il “circolo” ancora senza sede e far fare il solito comizietto alla consigliera figlia del capo.

Peccato sia andata a finire così.

Perché a noi il logo dei fascisti, di Casaggì, Azione Studentesca e Modena ai Geminiani, ci piaceva di fianco a quelli di aziende come GymFive o delle catene di locali con ristoranti anche negli Stati Uniti. Perché le organizzazioni dei fascisti sono aziende qualunque. Partiti-azienda che senza sprezzo del ridicolo esaltano il «sangue contro l’oro», ma che poi funzionano secondo la stessa logica di una Srl di centri fitness. D’altronde, non è Terra dei Padri una pmi, un’azienda a conduzione famigliare, capace di generare profitti politici e poltrone a 360 gradi? Con il padre, in piazza, a spacciarsi come leader dell’opposizione al governo delle banche, dell’Europa e dei globalisti, e la figlia, nei palazzi, consigliera comunale della Lega, la quale insieme alle banche, agli europeisti e alla sinistra tutta (da Bibbiano all’Anpi) sostiene il governo Draghi dagli scranni della maggioranza.

Scusateci, ma a questo punto preferiamo di gran lunga l’originale, Forza Italia. Berlusconi ultima trincea d’Europa…

Pizze a domicilio.