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Con le mani quando volete / Antifascismo

“Mascherine tricolori” a Modena. Chi sono? Giù la maschera!

Sabato 30 maggio le “mascherine tricolori” hanno fatto la loro comparsata a Modena. In una piazza del pieno centro (Mazzini), orario aperitivo 17.30, tanto per evitare assembramenti di polizia, digos, municipale, reparto mobile, camionette, giornalisti, fotografi nel bel mezzo della movida.

Ma chi sono poi queste “mascherine”?
Sono gli stessi che ogni anno mettono fuori la testa — con tutto il loro armamentario di tristezza e vittimismo — sotto la targa di Ramelli e davanti al monumento per i camerati infoibati: sono i quattro scappati di casa di Casapound, nella nostra città sostenuti dal “circolo” Terra dei Padri, che di recente ha ufficializzato il suo passaggio organizzativo dentro il network nazionale di Casaggì. Insieme a loro, tutte le facce conosciute della fascisteria emiliana, tra naziskin del Veneto Fronte Skinhead e integralisti cattolici di Forza Nuova. Per non parlare dei giovani figli di papà di Azione Studentesca, degli amichetti vicini alla Lega o a Fratelli d’Italia. Totale? Con la digos, trenta persone. Sempre i soliti.

Sono gli stessi, infatti, che hanno fatto eleggere in Consiglio comunale la figlia del loro ayatollah, Fabio The Maio, nelle fila della Lega salviniana in cui sono stati accolti. La Lega amica di #Covindustria che tanto in questi giorni si dà da fare per coprire le responsabilità degli industriali lombardi, piemontesi, veneti ed emiliani per la strage pandemica del Nord Italia, tutelare i loro profitti a scapito dei salari e  far pagare i sacrifici, la crisi e i debiti dello Stato a tutti i lavoratori. Come un PD qualunque, tra l’altro.

Avevano annunciato che avremmo ascoltato le testimonianze di negozianti in difficoltà, cassintegrati, giovani mamme. Noi abbiamo visto blaterare gli stessi di sempre. Abbiamo parlato con i negozianti della piazza, e il disprezzo e l’incazzatura nei loro confronti non è tardato a palesarsi. Ci crediamo, con quelle brutte facce chissà quanto clienti hanno fatto scappare. Meno male era il segmento sociale che ambivano di corteggiare…  La scenetta — una piazza blindata dove trenta simie se la raccontano tra di loro e la digos, nell’indifferenza generale e nell’ostilità dei commercianti — si ripeterà sabato 6 giugno. Siamo proprio curiosi, tra un intervento e l’altro dei nostri amici travisati (tra cui anche quello della Consigliera leghista Beatrice The Maio) di sentire come spiegheranno ai modenesi di ribellarsi contro chi essi stessi difendono…

Qua, invece, ve la spieghiamo noi:

GIÙ LA MASCHERA! ETER CHE FOLI!Negoziant, mudnes, an ferov menga fargher da chi cancher fasesta l'è, amarcmand! #MascherineTricolori

Gepostet von Kamo Modena am Samstag, 30. Mai 2020